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La Storia
4000-5000 anni in un piccolo riassunto
Le prime testimonianze certe della presenza umana sull’isola risalgono al neolitico: trattasi di un campionario di utensili di ossidiana di Pantelleria (rinvenuti tra Sicilia, Tunisia, Italia meridionale e Francia) oltre ad evidenze di officine ed industrie litiche, rinvenute sull'isola tra le zone di Arenella e Salto La Vecchia
La movimentata storia dell'isola di Pantelleria è dovuta all'importanza della sua posizione geografica ed è strettamente collegata al mare. Infatti dal mare arrivò, circa 10.000 anni fa (mesolitico), il popolo dei Sesioti, per estrarre l' ossidiana la pietra nera e lucida considerata l'oro della preistoria. Lasciò tracce molto importanti nella zona di Mursia: mura ciclopiche di difesa, abitazioni e soprattutto quei particolari monumenti funebri chiamati Sesi. Intorno al IX secolo a.C. arrivarono i Fenici che la chiamarono Yranim e poi Cossyra, fu questo il periodo d'oro di Pantelleria. L'introduzione della vite coltivata ad alberello, le fortificazioni in località San Marco, le numerose monete coniate nell'isola con l'effigie della dea Tanit, le cisterne a campana, i santuari del lago Specchio di Venere e di Bugeber, il porto, sono solo alcuni esempi delle opere fenicie sparse su tutto il territorio.
Seguirono i Romani che migliorarono le difese militari dell'isola. Poi arrivarono i Bizantini, e Nel 700 arrivano gli Arabi e mettono Pantelleria a ferro e fuoco, massacrando la popolazione cristiana fin quasi ad azzerarla, ed instaurando un clima d’instabilità destinato a perdurare fino alla definitiva conquista dell’835.
Da quel momento l’elemento dominante sarà quello musulmano e notevoli sono stati i prodotti di quella cultura. I dammusi (dall'arabo dammus: edificio a volta), prima di tutto, costruzioni particolari in blocchi di pietra lavica con il tetto a cupola. Gli Arabi inoltre introdussero la coltura del cotone e dell' ulivo, migliorarono la produzione dell'uva zibibbo e, ancora, fortificarono mirabilmente la cittadella di Pantelleria cessata nel 1492, con la cristianizzazione imposta dagli Spagnoli.
Nel 1087 le repubbliche marinare del mediterraneo si alleano per cacciare i musulmani dalle terre cristiane e nel 1123 i Normanni sbarcano a Pantelleria edificando il castello seguono Svevi ed Angioini e, dopo gli Angioini, arrivano gli Aragonesi, che entrano nel Regno di Spagna nel 1412.
Saranno proprio gli Aragonesi nel 1361 a introdurre il feudalesimo .
Dal 1550 al 1556 Pantelleria fu oggetto di barbarie ad opera di francesi, turchi e proprio i Turchi,
riducono Pantelleria in macerie, e trucidando e deportando la quasi totalità della popolazione. nel 1574 arrivano gli Spagnoli che instaurano un periodo di lunga pace.
Tra 1720 al 1734, con l’avvento dei Borbone si riavvia l’economia dell’isola a partire dall’agricoltura
Nel 1860 Pantelleria viene annessa al Regno d'Italia.
Nell’ultimo secolo va segnalato il ruolo e l’importanza strategica che Pantelleria ha avuto durante la seconda guerra mondiale per la sua posizione.
Questa breve parentesi di crescita infrastrutturale durò fino all'8 maggio del 1943, quando gli Anglo-Americani attaccarono l’isola dal cielo e dal mare sottoponendola al primo bombardamento a tappeto della storia.
Dopo 35 giorni di assedio l'Isola è totalmente distrutta e rasa al suolo dai bombardamenti aerei, e dalle cannonate dal mare dalle navi.
La ricostruzione del dopoguerra ci porta alla cronaca dei giorni più recenti, e
dagli anni '70 Pantelleria ha visto affiancarsi alle attività agricole, da sempre prevalenti, un crescente richiamo turistico grazie anche alla presenza sull'isola di un aeroporto prima militare e poi adibito anche all'uso civile, che oggi da ogni parte d'Italia e dal mondo arrivano gente.